Brigate del Web

Le Brigate del Web (in russo: Веб-бригады), note anche come esercito troll russo, bot russi, Kremlinbots[1], fabbrica di troll[2][3] o fattorie/allevamenti di troll sono commentatori politici anonimi e troll collegati a Internet sponsorizzati dalla Russia. I partecipanti riportano di essere organizzati in gruppi di commentatori che partecipano a blog politici e forum Internet russi e internazionali, e che utilizzano trucchi e campagne di disinformazione orchestrate su larga scala per promuovere una propaganda favorevole a Putin e alla Russia.[4][5][6][7] È stato anche scoperto che gli articoli sulla Wikipedia russa riguardanti l'incidente MH17 e la crisi della Crimea del 2014 sono stati presi di mira da questi propagandisti.[8][9][10]

  1. ^ Andrew Higgins, Effort to Expose Russia’s ‘Troll Army’ Draws Vicious Retaliation, su nytimes.com, 30 maggio 2016. URL consultato il 12 gennaio 2018. Ospitato su NYTimes.com.
  2. ^ Tim Lister, Jim Sciutto and Mary Ilyushina, CNN, Putin's 'chef,' the man behind the troll factory, su cnn.com. URL consultato il 12 gennaio 2018.
  3. ^ Russian troll factory paid US activists to help fund protests during election - World news - The Guardian, su archive.org, 26 novembre 2017. URL consultato il 12 gennaio 2018 (archiviato dall'url originale il 26 novembre 2017).
  4. ^ Shaun Walker, Salutin' Putin: inside a Russian troll house, in the Guardian.
  5. ^ Paul Gallagher, Revealed: Putin's army of pro-Kremlin bloggers, in The Independent, 27 marzo 2015.
  6. ^ Daisy Sindelar, The Kremlin's Troll Army, in The Atlantic.
  7. ^ Olga Khazan, Russia's Online-Comment Propaganda Army, in The Atlantic.
  8. ^ Robert Sorokanich, A Tweetbot Caught the Russian Gov't Editing Flight MH17 Wikipedia Info, su gizmodo.com. URL consultato il 3 dicembre 2016.
  9. ^ Caitlin Dewey, Flight MH17’s Wikipedia page edited by Russian government; An IP address associated with Vladimir Putin’s office has made multiple edits to the Wikipedia page for the MH17 flight page, in Toronto Star, The Washington Post, 21 luglio 2014. URL consultato il 10 agosto 2016.
  10. ^ Olga Zeveleva, Knowledge is power: why is the Russian government editing Wikipedia?, in The Calvert Journal, 6 agosto 2014. URL consultato il 3 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 18 novembre 2016).

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